Rifiuti tessili: raggiunto un nuovo accordo europeo provvisorio admin Febbraio 25, 2025

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Riduzione rifiuti tessili

| 25 FEBBRAIO 2025 |

Rifiuti tessili: raggiunto un nuovo accordo europeo provvisorio

I rifiuti tessili rappresentano oggi una delle sfide ambientali più pressanti in Europa. L’aumento della produzione di abbigliamento, il fenomeno della fast fashion e l’obsolescenza programmata dei capi hanno portato a una crescita esponenziale dei rifiuti tessili, con conseguenze significative per l’ambiente.
In questo contesto, il nuovo accordo preliminare europeo, punta a ridurre gli sprechi e a promuovere un’economia circolare, in cui il riuso e il riciclo giocano un ruolo fondamentale. Scopriamo insieme in cosa consiste e quali sono le prospettive future.

L’impatto ambientale dei rifiuti tessili

La produzione tessile ha un impatto ambientale notevole, come evidenziato dall’Europarlamento. Ogni anno, in Europa, milioni di tonnellate di tessuti vengono scartate, contribuendo non solo all’inquinamento del suolo e delle acque, ma anche all’aumento delle emissioni di gas serra. La catena produttiva del settore tessile è infatti responsabile di una parte significativa delle emissioni globali di CO₂ e di un elevato consumo di risorse idriche ed energetiche.

I rifiuti tessili, se non adeguatamente gestiti, finiscono in discariche dove il loro degrado produce sostanze inquinanti, aggravando ulteriormente il problema ambientale. Infatti, solo l’1% degli 11 kg di rifiuti tessili consumati da ogni cittadino europeo viene riciclato.
Per questo motivo, la trasparenza e la tracciabilità dell’intero ciclo di vita dei tessuti – dalla produzione al riciclo – sono diventate priorità imprescindibili dell’Unione Europea per ridurre l’impatto ambientale e promuovere una gestione responsabile dei rifiuti tessili.

Rifiuti tessili: la situazione in Italia

Qual è la situazione in Italia per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti tessili? Stando ai dati ISPRA, le 133 tonnellate del 2017 sono diventate 172 mila nel 2023, mentre i rifiuti raccolti in modalità differenziata si aggirano intorno al 2,7 kg pro capite l’anno.
Ad oggi, sono i Comuni a occuparsi della raccolta, che avviene negli appositi cassonetti preposti o attraverso attività porta a porta.

Cosa prevede il nuovo accordo preliminare europeo

Già nel 2022 la Commissione europea aveva presentato una strategia per rendere i tessuti più durevoli e riciclabili, richiedendo una progettazione ecocompatibile e un passaporto digitale dei prodotti.
Recentemente, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un nuovo accordo provvisorio per il settore tessile, in attesa dell’ufficializzazione, che include misure specifiche per contrastare lo spreco. Questo accordo mira a creare un quadro normativo che favorisca il riuso, il riciclo e la valorizzazione dei tessuti, incentivando comportamenti virtuosi lungo tutta la filiera produttiva.

Dal 1° gennaio 2025, gli Stati membri sono tenuti a osservare l’obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti tessili, un traguardo che l’Italia ha anticipato, diventandone capofila già nel 2022.

Viene quindi introdotto un sistema di responsabilità estesa del produttore (EPR) per il settore tessile. Le aziende produttrici e quelle che immettono tali prodotti nel mercato europeo saranno tenute a versare una tassa, di importo variabile in base alla sostenibilità dei prodotti, per coprire i costi della raccolta differenziata e dello smistamento e riciclaggio dei rifiuti. Gli Stati europei saranno inoltre autorizzati applicare imposte aggiuntive.

Queste misure si inseriscono in un piano più ampio volto alla tutela dell’ambiente dai rifiuti tessili, che si esplica anche nel divieto di distruggere prodotti tessili invenduti e nell’introduzione, entro il 2030, del passaporto digitale per ogni capo venduto, che ne tracci la composizione, la filiera e le possibilità di riciclo.

Sfide e prospettive future nel riciclo dei rifiuti tessili

Il nuovo accordo europeo sui rifiuti tessili apre scenari promettenti per la trasformazione del settore, ma evidenzia anche sfide importanti che richiedono uno sforzo coordinato da parte di istituzioni, aziende e cittadini.
Da un lato, la crescita esponenziale dei rifiuti tessili, alimentata dalla fast fashion e dall’obsolescenza programmata, impone una revisione radicale delle abitudini produttive e di consumo, con l’obiettivo di favorire il riuso e il riciclo lungo tutta la filiera.
Dall’altro, le nuove misure normative rappresentano strumenti innovativi per migliorare la tracciabilità e la sostenibilità dei prodotti tessili. Questi interventi, sebbene ambiziosi, devono essere supportati da investimenti in tecnologie all’avanguardia e da una maggiore consapevolezza ambientale che possa spingere verso una cultura del riciclo realmente capillare.

Noi di Ceccato Recycling, come azienda impegnata nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti a Castelfranco Veneto, continueremo a promuovere la cultura del riciclo e a innovare le nostre soluzioni, con l’obiettivo di contribuire attivamente a un futuro più sostenibile.

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